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Indice Funghi

 

Aleuria e simili Sowerbyella, Pseudaleuria e Caloscypha
Funghi Ascomycetes a coppa giallo-arancio

 

Aleuria aurantia (Pers.) Fuckel, (1870)

Helvella coccinea Bolton, (1790)
Otidea aurantia (Pers.) Massee,  (1895)
Peziza aurantia Pers., (1800)
Scodellina aurantia (Pers.) Gray, (1821)

 

Aleuria aurantia  Aleuria aurantia

Apotecio: 2-8 cm, a forma  di coppa alta, poi aperta e lobata, concresciuta con altri. Superficie interna liscia, di vivace colore giallo, giallo-arancio, arancio; superficie esterna concolore ma rivestita da tomentosità biancastra; orlo e superfici privi di peli.

Gambo:  sessile o brevemente peduncolato.

Carne: sottile, giallo-arancio, ceracea, fragilissima.

Habitat:  non frequente, cresce tutto l'anno, fra l'erba, fuori dai boschi, spesso in numerosi esemplari fascicolati.

Commestibilità: Commestibile anche da cruda se si è certi della sua determinazione.

Microscopia:  Aleuria aurantia spore Spore ellittiche, biguttulate quando immature, poi grossolanamente reticolate, con apici acuti, alle volte ricurvi o biforcati,  misure rilevate con ornamentazioni: (16.8) 17.6 - 20.9 (22) x (8.3) 8.5 - 10.8 (10.9) µm.

Q = (1.7) 1.8 - 2.3 (2.4) ; N = 25. Me = 19.4 x 9.6 µm ; Qe = 2

Aschi cilindracei, Aleuria aurantia aschi inamiloidi, ottosporici, 180-200 x 10-13 µm.  Parafiisi cilindriche, settate, con apice clavato.

 

Note: Aleuria aurantia si distingue per la sua forma a coppa alta, per i suoi colori giallo-arancio con la superficie esterna cosparsa di pruina biancastra, per la fragilità e per l'assenza di peli marginali. Microscopicamente possiede spore ornate da un largo reticolo e con apici acuti.

Aleuria cestrica è più piccola, gialla, e possiede spore  molto piccole, di 7-8 × 4-5 µm.

Sowerbyella rhenana possiede un evidente gambo bianco, spore con apici arrotondati, non appuntiti e parafisi ad apice ricurvo (vedi sotto).

Sowerbyella imperialis è simile per colorazione ed aspetto ma possiede un evidente gambo bianco, microscopicamente possiede parafisi largamente clavate e ramificate, spore ellissoidali ad apice arrotondato e non appuntito, densamente punteggiate e non reticolate, 12-16,5 x 5-7,5 µm.

Pseudaleuria fibrillosa è di dimensioni inferiori, con la coppa più bassa, non possiede pruina sulla superficie esterna, possiede corti peli al margine, (osservabili con una lente) e microscopia diversa (vedi sotto).

Melastiza scotica ha colori simili, presenta  superficie esterna e orlo con peluria bassa e rada, spore di dimensioni maggiori e con grandi creste.

Caloscypha fulgens,  possiede superficie esterna verdastro-brunastra e spore sferiche di 5-6 µm.

 

 

Pseudaleuria fibrillosa (Massee) J. Moravec, (2003)
Otidea fibrillosa
Massee
Cheilymenia fibrillosa (Massee) Le Gal
Peziza fibrillosa Curr.
Tricharina fibrillosa (Massee) Chin S. Yang & Korf

 

Pseudaleuria fibrillosa  Pseudoaleuria fibrillosa

Apotecio: 7-35 mm, a forma di coppa poco profonda, poi quasi spianata, ondulata, di colore arancio chiaro, brillante, a secco leggermente più pallida; superficie esterna concolore o leggermente più scura; margine rivestito da corti peli ialini, difficilmente visibili senza l'ausilio di una lente, che gli conferiscono un aspetto fibrilloso ed un colore biancastro.

Gambo:  Sessile.

Carne: molto sottile, fragile, concolore.

Habitat: molto rara, cresce in ambiente mediterraneo e nordeuropeo, la nostra raccolta risalente al 2010 è stata rinvenuta presso Quercus suber, misto a Ogliastro, in terreno semicoltivato frequentato da maiali, dei quali non si escludono escrementi. Exsiccatum in erbario personale.

Pseudaleuria fibrillosa spore   Pseudaleuria fibrillosa Spore

Microscopia:  Spore da ellissoidi a oblunghe, a parete sottile, gialle in acido lattico, lisce, non guttulate ma contenenti vacuoli oleosi fluttuanti in una bolla d'aria (bolla di De Bary) e simulanti alle volte guttule; perisporio finemente corrugato al microscopio elettronico; misure rilevate:    (12.9) 14.7 - 16.8 (17.3) x (7.8) 8.3 - 9.8 (10.2) µm. Q = (1.6) 1.64 - 1.8. 

Aschi ottosporici, cilindrici, opercolati, a base affusolata, non amiloidi, 170-210 x 8-11 µm.

Parafisi cilindriche, lunghe fino a 230 µm, sottili, 2-3,5 µm, con contenuto granuloso carotenoide, settate, con apice largamente clavato o, prevalentemente, con protuberanza globosa di 5-10 µm.

Pseudoaleuria fibrillosa aschi e parafisi  Pseudoaleuria fibrillosa aschi e parafisi  Pseudoaleuria fibrillosa aschi e parafisi

Peli marginali plurisettati, a parete sottile, strettamente fusiformi, con apici cilindrici, arrotondati 12-18 x 100-160 µm.

Excipulum ectale spesso 100-140 µm, Excipulum medullare spesso circa 120 µm.

Pseudaleuria fibrillosa peli marginali  Pseudaleuria fibrillosa peli marginali  Pseudaleuria fibrillosa peli marginali

Note:  Pseudaleuria fibrillosa si distingue per la sua forma a bassa coppa di colore arancio, concolore anche esternamente e col margine di un poco visibile filo biancastro, densamente fibrilloso e ricoperto da minuti peli, visibili con una lente, le particolari parafisi con apice globoso, le spore lisce, oblunghe, non guttulate. Specie rara, probabilmente spesso confusa, sul campo, con Aleuria aurantia, che ha il filo marginale concolore, non possiede peli, ha la parete esterna pruinosa e, microscopicamente, possiede spore ben reticolate e parafisi clavate ma con apice non globoso.

La specie era stata creata da Massee, in Brit. Fung. Fl. (London) (1895) come Otidea fibrillosa.

Poi era stata posta nel Genere Cheilymenia da Le Gal nel 1947 per i peli marginali, per le sue spore lisce, non guttulate ed i suoi aschi stretti.

Successivamente fu posta nel Genere Tricharina, da Chin S. Yang & Korf, Mycotaxon 24: 487 (1985), in quanto i peli non radicanti ed ad apice ottuso, non sono tipici di Cheilymenia mentre lo sono per Tricharina, inoltre, per le spore a colorazione gialla rifrangente in acido lattico, ma scomparente in KOH 2 % tipico di Tricharina, mentre in Cheilymenia la colorazione gialla non scompare in KOH neanche se tenuti una notte.

La collocazione in Tricharina non è comunque una scelta ottimale per le grandi dimensioni, la colorazione arancio acceso, la crescita non fimicola. Questo ha determinato la creazione del nuovo Genere Pseudaleuria da parte di Lusk per ospitare la sua simile specie: Pseudaleuria quinaultiana, dove J. Moravec (2003) ha fatto poi confluire anche Pseudaleuria fibrillosa.

Pseudaleuria quinaultiana Lusk, Mycotaxon (1987) è molto simile, ha forma più appiattita e imenoforo più arancio-rossastro. Ha, inoltre, caratteri microscopici tutti di dimensioni maggiori: aschi 200-300 x 8-12 µm, parafisi 240-320 µm,  spore 15,5-19,5 x 7,5-10,5 µm, peli marginali lunghi fino a 260 µm, Excipulum medullare 155-700 µm. E' specie americana primaverile, con habitat di aghifoglie ed è in grado di formare micorrize con Pinus ponderosa e Pseudotsuga menziesii.  Le differenze tra le due specie non sembrano tali da giustificare la creazione di una nuova specie. Su questo l'autore ha dimostrato la non appartenenza della sua specie al Genere Tricharina e quindi l'esclusione anche di T. fibrillosa dalla possibile sinonimia. Tuttavia ne ha dimostrato le differenze nelle misure microscopiche. Tali differenze sembrano confermate da analisi molecolare.

Cheilymenia vitellina di circa 12 mm possiede colorazione giallo arancio, radi ma molto lunghi peli marginali appuntiti, spore analoghe ma parafisi ad apice solo clavato.

Scutellina crucipila di circa 10 mm, possiede imenoforo rosso-arancio, peli marginali meglio visibili, con apice appuntito, lunghi fino a 280 µm, e spore punteggiate.

Melastiza cornubiensis di circa 12 mm, possiede imenoforo rosso-arancio con folti peli marginali scuri e spore citriformi reticolate.

 

 

Sowerbyella rhenana (Fuckel) J. Moravec
Aleuria rhenana Fuckel

Sowerbyella rhenana  Sowerbyella Aleuria rhenana  Sowerbyella Aleuria rhenana

Apotecio: 2-5 cm, inizialmente a coppa emisferica, poi aperta, infine irregolarmente ondulata, lobata o lacerata, dal colore interno giallo, giallo-arancio uniforme, lucido, in vecchiaia con patina bianca verso il fondo; superficie esterna satinata, forforacea, dal colore leggermente più pallido e sempre più chiaro man mano che ci si avvicina al gambo; orlo e superfici privi di peli.

Gambo:  Costituito da un peduncolo, alto 1-3 cm, di colore bianco, concresciuto ad altri, che parte da uno sclerozio e si allarga congiungendosi alla base dell'apotecio.

Carne: sottile, succosa, elastica, biancastra sotto la superficie esterna, giallo-arancio sotto la superficie interna.

Habitat: specie poco frequente, cresce densamente aggregata da fine estate all'autunno, in boschi umidi di Faggio o conifere con preferenza per Abeti.

Commestibilità: non commestibile.

Microscopia:  Spore ellissoidali con apici arrotondati e non appuntiti, biguttulate anche quando mature, ornamentate da una guaina di 1-3 µm, di spessore,  che forma uno spesso reticolo a maglie chiuse. Misure rilevate comprese le ornamentazioni: (22.5) 22.9 - 25.7 (26) x (12.1) 12.9 - 14.2 (14.8) µm.   Q = 1.7 - 1.89 (1.9);  N = 25.  Me = 24.4 x 13.6 µm;  Qe = 1.8.

Misure sporali rilevate, escluso il rivestimento reticolato: (22.1) 22.2 - 24 (24.1) x (11.5) 11.6 - 12.3 µm.   Q = (1.8) 1.82 - 2 (2.1);   N = 10.  Me = 22.9 x 11.9 µm;  Qe = 1.9

  Sowerbyella Aleuria rhenana   Sowerbyella Aleuria rhenana   Sowerbyella Aleuria rhenana

Aschi ottosporici, non amiloidi, 260-320 x 13-17 µm.  parafisi con contenuto granuloso, settate, della stessa altezza degli aschi, sottili 3-4 µm, con apice ingrossato, ricurvo o molto ricurvo.

Sowerbyella Aleuria rhenana   Sowerbyella Aleuria rhenana   Sowerbyella Aleuria rhenana

 

Note:  Sowerbyella rhenana si distingue per le coppette densamente aggregare, colorate di un vivace giallo, giallo-arancio chiaro, prive di peli, provviste di peduncoli bianchi che partono da uno sclerozio del medesimo colore. Microscopicamente possiedono delle grandi spore ellissoidali, biguttulate, ornate da uno spesso reticolo a maglie chiuse, gli apici sono ben arrotondati e sono prive di protuberanze appuntite. Le parafisi sono con apici ingrossati e ripiegati, spesso a manico di ombrello.

Macroscopicamente è molto simile ad Aleuria aurantia con la quale si può ben confondere se non si osserva la base che in Sowerbyella presenta un evidente peduncolo, alle volte ben alto a formare un gambo. Microscopicamente Aleuria aurantia possiede parafisi ad apice clavato ma non ripiegato e le spore possiedono apici lunghi e appuntiti o con protuberanze a coda di rondine.

Sowerbyella imperialis è simile per colorazione ed aspetto, possiede un gambo bianco ben evidente ma la differenza può essere accertata dal controllo microscopico in quanto possiede parafisi largamente clavate, non ripiegate, e spore densamente punteggiate, non reticolate, 12-16,5 x 5-7,5 µm.

 

 

Caloscypha fulgens (Pers.) Boud.

Caloscypha fulgens

Apotecio: 2-5 cm, a forma  di coppa, inizialmente quasi chiusa, globosa, poi aperta, fessurata, ma con margine quasi sempre involuto ed irregolare,  color giallo cromo vermiglio internamente e verde-oliva brillante o bluastro all'esterno, tendente a scurirsi se manipolato.

Gambo:  sessile o sostenuta da un brevissimo peduncolo.

Carne: sottile, fragile e di consistenza ceracea. Priva di odore e sapore partiolari.

Habitat: non frequente, cresce su terreno calcareo tra gli aghi di conifere,con preferenza per abeti, in primavera.

Commestibilità: senza valore.

Microscopia:  Ascospore sferiche o subsferiche, lisce jaline, di 5-6 micron di diametro, senza grosse guttule all'interno. Aschi non amiloidi, ottosporici, 100-130 x 10-15 micron.

 

Note:  Caloscypha fulgens si distingue per il colore interno della coppa di un bel colore giallo, la superficie esterna verdastro-bruastra e per le spore sferiche di 5-6 µm.

Aleuria aurantia è di olore giallo o giallo arancio priva dei toni verdastri esterni (vedi ad inizio pagina).

Caloscypha fulgens f. caesioalba Gaggian. & Parrett. è una forma dai colori bianco e azzurro, priva di toni gialli.

 

 

Vedi anche Sarcoscypha   Sarcoscypha austriaca coccinea


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