Specie interessanti del Genere Leccinum
Leccinum aurantiacum o rufum, Leccinum crocipodiumLeccinum lepidumLeccinum melaneumLeccinum pseudoscabrumLeccinum scabrum.

  schema Leccinum

Schema principali caratteristiche

 

Leccinum rufum (Schaeff.) Kreisel
Leccinum aurantiacum  (Bull.) Gray
Leccinum albostipitatum Den Bakker & Noordel.
Leccinum quercinum (Pilát) Green & Watling

Nomi volgari: Porcinello rosso, Candalisi, Sillu e chiuppu, Albarello,  Funciu d'arbaneddu

Leccinum aurantiacum   Leccinum aurantiacum 

   Leccinum aurantiacum

Cappello: 4-16 cm, inizialmente quasi sferico, poi convesso persistente, con cuticola debordante oltre il margine del cappello, di colore rosso arancio o mattone. Cuticola finemente feltrata a tempo secco, leggermente vischiosa a tempo umido.

Imenoforo: Tubuli lunghi, fini e liberi, bianchi, poi grigiastri. Pori piccoli e rotondi, bianco crema, poi grigiastri. Al tocco virano al grigio nerastro.

Gambo: molto alto, fino a 20 cm x 2-4 cm, cilindrico, pieno e molto duro, fibroso. Bianco, ricoperto da squamette a lungo biancastre, poi bruno rossastre, infine bruno nerastre.

Carne: soda nel cappello, presto molle, fibrosa nel gambo. Bianca, vira al taglio al rosa grigiastro, poi al nero, bluastra alla base del gambo. Odore debole, sapore dolce.

Habitat: Cresce presso latifoglie con preferenza per Pioppo.

Microscopia: spore ocra in massa, lisce, fusiformi, con guttule, 12-18 x 4-6 µm.

Commestibilità: discreto commestibile da giovane, diventa nero alla cottura, uno dei migliori tra i Leccini. Da tagliare a fette grosse perché si spappola facilmente. Il gambo fibroso è da scartare.

Note: tra i Leccini a pori bianchi le nuove denominazioni sono state rimescolate: quella esatta per la specie con gambo a squame bianche e crescita presso Pioppo sembra sia Leccinum albostipitatum o Leccinum rufum,  che si riconosce per il colore rosso arancio o mattone del cappello, per la cuticola debordante oltre il margine, i pori bianchi che al tocco virano al bruno nerastro. Il gambo è molto alto,  cilindrico, bianco, ricoperto da squamette a lungo biancastre, infine brune, alla manipolazione subito brunastro.

Il vero Leccinum aurantiacum Leccinum aurantiacum var. quercinum  sembra sia quello che veniva chiamato Leccinum aurantiacum var quercinum Pilát, che è più scuro e massiccio, possiede squamette sul gambo precocemente bruno rossicce e cresce anche presso altre latifoglie, preferibilmente querce e castagni.

Leccinum versipelle

Leccinum versipelle

Leccinum versipelle : cresce esclusivamente presso Betulla (Betula aetnensis in Sicilia), è di taglia robusta, con cuticola chiara, di colore giallo arancio o arancio chiaro, pori presto colorati di grigio ocra, imbrunenti alla pressione, gambo non sempre slanciato, con fitte squamette nere.

Leccinum vulpinum cresce esclusivamente presso conifere con preferenza per Abete rosso e Pino silvestre. Ha portamento massiccio, cappello rosso scuro, rosso mattone, gambo con squamette poco pronunciate di colore bruno nerastro.

 

Leccinum melaneum (Smotl.) Pilát & Dermek
Leccinum scabrum var. melaneum (Smotl.) Dermek

 

Leccinum scabrum melaneum

Leccinum melaneum

Cappello: 4-15 cm,  inizialmente emisferico, poi convesso, infine piano convesso. Cuticola vellutata, screpolata col secco, viscida con pioggia, di colore bruno scuro, bruno nerastro.

Imenoforo: Tubuli lunghi, liberi al gambo, da bianchi a ocracei. Pori piccoli e rotondi, inizialmente bianchi,  poi giallognoli, leggermente ocracei al tocco.

Gambo: 5-16 x 1-4 cm, inizialmente obeso, tozzo, poi slanciato, di consistenza abbastanza dura, fibroso, bianco, ricoperto da squame fitte e nerastre.

Carne: Bianca immutabile. Giallina sotto la cuticola.

Habitat: Cresce dall'estate all'autunno, esclusivamente in boschi di betulle (sull'Etna in Sicilia).

Microscopia: Spore lisce, fusiformi, brune  15-21 x 5-7 µm.

Commestibilità: Commestibile discreto con carne che alla cottura diventa molliccia e nera. Gambo da scartare perché fibroso.

 

Note: tra i Leccini a pori bianchi, Leccinum melaneum, si distingue per il cappello vellutato, scuro, bruno nerastro, la carne bianca immutabile con toni giallini sotto la cuticola e nella corteccia del gambo.

Da non confondere con Boletus aereus con carne ben soda non virante e gambo ricoperto da un reticolo non da squame.

 

 

Leccinum scabrum  (Bull.) Gray
Boletus scaber
Bull.
Porcinello grigio

 

Leccinum scabrum

Leccinum scabrum

Cappello: 5-15 cm,  inizialmente emisferico, poi convesso, infine guancialiforme. Cuticola asciutta, vellutata, poi liscia, leggermente viscosa con l'umido, di colore grigio-nocciola, bruno-nocciola, ocra-brunastro.

Imenoforo: Tubuli lunghi, arrotondati al gambo e formanti un collarium, da bianchi a crema ocracei. Pori piccoli e rotondi, inizialmente bianchi,  poi giallognoli, leggermente ocracei alla pressione.

Gambo: 7-16 x 1-6 cm, inizialmente obeso, tozzo, poi slanciato, duro, fibroso, bianco, ricoperto da  scaglie fitte, brunastre.

Carne: inizialmente dura, poi molliccia, spugnosa con la pioggia, stopposa nel gambo. Bianca, immutabile al taglio o molto lentamente appena imbrunente, brunastra sotto la cuticola. Sapore gradevole. Reazione al rosso vinoso con Fenolo e grigio-blu con Solfato ferroso.

Habitat: Cresce dall'estate all'autunno, esclusivamente in boschi di betulle (in Sicilia sull'Etna).

Microscopia: Spore lisce, fusiformi, brune  14-20 x 5-7 µm.

Commestibilità: buon commestibile da giovane, carne alla cottura bruno nerastra. Gambo fibroso da scartare.

 

Note:  Leccinum scabrum tra i Leccini a pori bianchi si distingue per  la carne bianca immutabile, il cappello ocra brunastro e la crescita presso Betulle.

Esistono una serie di variazioni cromatiche intermedie fino ad arrivare al nero del Leccinum melaneum.

Da non confondere con Boletus aereus con carne ben soda, tubuli corti e gambo carnoso privo di squamette ma ricoperto da un reticolo.

 

 

Leccinum pseudoscabrum (Kallenb.) Šutara
Leccinum carpini  (R. Schulz) M.M. Moser ex D.A. Reid
= Leccinellum pseudoscabrum (Kallenb.) Mikšík
Porcino de Ginestra, Albarello

 

Leccinum Leccinellum pseudoscabrum carpini 

Leccinum carpini Leccinellum pseudoscabrum

Leccinum carpini

= Leccinum pseudoscabrum

Cappello: 3-12 cm, dapprima emisferico, poi convesso, mai spianato. Cuticola pruinosa, ben presto corrugata, grinzosa, con numerose fossette tipo martellata, a tempo secco screpolata, areolata, a tempo umido viscida. Di colore variabile da grigio bruno, giallo bruno a bruno scuro, bruno olivastro. Margine eccedente, poi regolare, ondulato.

Imenoforo: Tubuli molto lunghi, liberi, inizialmente bianchi, poi grigio giallastri, infine grigio olivastri, annerenti al taglio. Pori piccoli, irregolari, concolori ai tubuli, virano lentamente alla pressione ed in vecchiaia assumono una colorazione bruno-nerastra.

Gambo: 6-15 x 1-2 cm, cilindrico o ingrossato al centro, prima tozzo, poi slanciato con colorazione di fondo biancastra, grigio ocraceo, presto cosparso da scaglie grigie, poi bruno nerastre, più minute in alto. Superficie con costolature longitudinali. Scurisce alla manipolazione.

Carne: Inizialmente soda, poi molle nel cappello, dura e fibrosa nel gambo. Bianca, giallina in prossimità dell'imenoforo, vira al taglio al rossso, poi scurisce al grigio nerastro. Odore fungino, sapore gradevole.

Habitat: Cresce in numerosi gruppi dall'estate all'autunno sotto latifoglie, in modo quasi esclusivo con Carpini e Noccioli, mai sotto Pioppo o Betulla.

Microscopia:  Spore bruno tabacco in massa. Lisce, fusiformi, 15-20 x 5-7 µm. Cistidi fusiformi.

Commestibilità: Commestibile scadente per la consistenza molliccia ed esigua della carne del cappello e per il gambo coriaceo da scartare. Poco invitante in  vecchiaia per il colore nero che presenta anche alla cottura.

 

Note: Leccinum pseudoscabrum si distingue per la cuticola irregolarmente corrugata, grinzosa, con fossette e per il rapido annerimento della carne. Si può confondere con: Leccinum duriusculum, con cappello più scuro, uniforme e più robusto e crescita presso Pioppo; Leccinum scabrum, con carne immutabile e crescita presso Betulle; Leccinum crocipodium, con imenoforo di colore giallo intenso.

 

 

Leccinum crocipodium  (Letellier) Watling
Leccinellum crocipodium (Letell.) Della Maggiora & Trassin.

Leccinellum Leccinum crocipodium   Leccinellum Leccinum crocipodium   Leccinellum crocipodium

Leccinellum crocipodium

Cappello: 4-15 cm, inizialmente emisferico, poi convesso, infine convesso-guancialiforme. Cuticola eccedente il margine, opaca, poi finemente vellutata, spesso screpolata col secco. Colore variabile dal giallo-ocra al giallo-bruno, anche bruno-olivastro, fino a bruno-nerastro, scurente alle manipolazioni, margine più scuro.

Imenoforo: Tubuli lunghi, liberi al gambo, da giallo citrino a giallo olivastro, giallo brunastro, annerenti al taglio. Pori piccoli da rotondi ad angolosi, gialli concolori ai tubuli, immutabili nel giovane, poi viranti al tocco lentamente al bruno nerastro.

Gambo: 5-16 x 1-4 cm, inizialmente obeso, poi slanciato, cilindrico, assottigliato all'apice e con base affusolata rivestita di micelio giallo. Giallo pallido, poi imbrunente, con rade e minute squamule grigiastre, poi brunastre.

Carne: Inizialmente soda, poi molle nel cappello e coriacea nel gambo, di colore giallo pallido, rosa-rosso al taglio, poi grigio annerente.

Habitat: Cresce dall'estate all'autunno, di solito in piccoli gruppi, in boschi di latifoglie (querce, faggi, carpini).

Microscopia: Spore lisce, fusiformi, 12-16 x 5-6,5 µm, bruno tabacco in massa.

Commestibilità: Commestibile discreto ma non apprezzato per il colore nero alla cottura. Il gambo fibroso è da scartare.

 

Note: Leccinum crocipodium tra i Leccini a pori gialli si distingue facilmente per il cappello vellutato e presto screpolato. Si può confondere con i simili Leccinum lepidum (vedi seguente) con cappello non vellutato, quasi viscido e Leccinum corsicum più piccolo e crescita presso Cisto; può anche essere confuso con Boletus appendiculatus che non vira al rosso ma leggermente all'azzurro e possiede gambo non fibroso, con un reticolo invece delle squame.

Boletus reticulatus possiede un cappello uguale ma ha pori inizialmente bianchi, gambo con evidente reticolo e carne bianca, non virante al taglio e alle contusioni.

 

 

Leccinum lepidum (Bochet: Essette) Quadraccia
Leccinellum lepidum (H. Bouchet ex Essette) Bresinsky & Manfr. Binder
Leccinum sardoum (Belli & Sacc.) Quadr. & Lunghini

Leccinellum lepidum    Leccinellum Leccinum lepidum

Leccinellum Leccinum lepidum     Leccinellum lepidum

Leccinum lepidum

Cappello: 5-15 cm, carnoso, sodo poi molle, inizialmente emisferico, poi convesso persistente, mai piano, con margine involuto da giovane. Cuticola rugosa o con fossette, viscida ad umido, liscia a secco, mai vellutata, raramente screpolata, spesso eccedente nel giovane. Colore variabile da giallo, giallo bruno a bruno scuro.

Imenoforo: Tubuli lunghi, liberi, separabili, colore da giallo ad olivastro, grigiastri al taglio. Pori piccoli, rotondi, angolosi, concolori ai tubuli, lentamente brunastri alla pressione.

Gambo: 6-12 x 2-4 cm, cilindrico ingrossato alla base, o sinuoso. Pieno, fibroso, con rugosità longitudinali. Inizialmente crema giallino, poi giallo citrino,  giallo scuro, lentamente bruno rossastro al tocco, alla base brunastro, cosparso da fini squamette concolori, poi imbrunenti.

Carne: Soda ma presto molle, fibrosa nel gambo, bianca-giallognola, al taglio vira lentamente, soprattutto nel gambo, al rosa-rossastro, poi decolora al grigio-ocra. Odore debole, gradevole, sapore dolce.

Habitat: Cresce in quasi tutti i mesi dell'anno, in gruppi di diversi esemplari, presso latifoglie, soprattutto in boschi caldi di Lecci e Sughere.

Microscopia: Spore bruno tabacco in massa, lisce o fusiformi, 15-22 x 5-7 µm.

Commestibilità: Commestibile, è uno dei pochi ricercati tra i Leccini.

 

Note: Leccinum lepidum si distingue per le dimensioni robuste, il cappello bruno, rugoso al tatto, viscido ad umido, i pori gialli, alti, il gambo giallo,  alto e robusto, ricoperto da fibrille o squamette uncinate concolori (lente), spesso costolato, fibroso, la carne gialla tendente ad arrossare lentamente prima di ingrigire.

 

Leccinum corsicum = Leccinellum corsicum (Rolland) Bresinsky & Manfr. Binder,

 

Leccinellum Leccinum corsicum    Leccinellum Leccinum corsicum

Simile a L. lepidum ma di taglia inferiore, possiede gambo spesso tarchiato, cuticola screpolata, cresce esclusivamente presso Cistus:  cistus salvifolius

 

Leccinum crocipodium (vedi sopra) è simile ma ha la cuticola vellutata, non vischiosa e tendente a screpolarsi, gambo meno ornamentato, viraggio più veloce dal rosa al grigio scuro.

Boletus impolitus = Hemileccinum impolitum possiede cappello più chiaro bruno-grigiastro, carne bianca immutabile al taglio, pori più piccoli, tubuli corti, gambo nudo, non squamettato, odore fenico sgradevole all'estrema base del gambo, al taglio o strofinio.

 

 

Ultima modifica: 

 

Vedi anche la pagina dedicata al Genere BOLETUS

 

 

I Generi  Lepista, Lacrymaria, Leucopaxillus, Lycoperdon alla successiva pagina:

  F u n g h i  LE 

 

Vedi anche le RICETTE dei Funghi PORCINI e le schede contenute nelle seguenti pagine:

 

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