Servirsi di funghi che siano stati "visitati" da un Ispettore Micologo.
Cucinare e consumare i funghi entro breve termine dalla raccolta, e comunque non più dopo due o più giorni di conservazione.
Non vanno consumati i funghi raccolti in prossimità di strade ad intenso traffico e vicino a discariche o aree inquinate. I funghi assorbono facilmente i metalli pesanti come il piombo.
Pulire accuratamente i funghi prima del consumo, togliendo tracce di terriccio o altri residui e le parti marce o avvermate, quindi sciacquarli velocemente sotto un getto d'acqua. Se invasi da larve immergere i funghi per breve tempo in una soluzione di acqua e sale, con le lamelle o i tubuli rivolti verso il basso.
Cuoci i funghi il più presto possibile, preferibilmente in giornata. Nei funghi il processo di decomposizione inizia presto e porta allo sviluppo di sostanze tossiche, quali la cadaverina e la putrescina, che causano sindromi da cibo avariato.
Non consumare funghi in grosse quantità o in pasti ravvicinati. I funghi sono alimenti difficili da digerire.
Il consumo di funghi crudi è sconsigliato e pericoloso. Possono essere consumate crude solo pochissime specie ed in quantità ridottissime.
Il consumo dei funghi è sconsigliato ai bambini, alle donne in stato di gravidanza o allattamento ed alle persone anziane.
Se si vogliono congelare i funghi è preferibile tagliarli a fette e farli sbollentare per pochi minuti prima di riporli in buste o altri contenitori. Non è necessario scongelarli prima della cottura, basta porli direttamente in pentola.
Asportare la pellicola del cappello in quelle specie più o meno vischiose (Suillus), eliminare i gambi in quelle specie per le quali è prescritto ed a gambo legnoso (Chiodini, Xerocomus, Mazze di tamburo, ecc.), eliminare l'involucro esterno ed il piede stopposo nelle vesce (Lycoperdon).
Una preventiva sbollentatura in acqua riservarla a quelle specie un po' amare, resinose, acri o acide (Hygrophorus, alcuni Boleti, alcune Russule e Lattari). La sbollentatura e l'eliminazione dell'acqua di cottura è invece necessaria per alcune specie che hanno un principio tossico termolabile (come i Chiodini).
I funghi con tossine termostabili restano velenosi anche dopo prolungata cottura (come Amanita phalloides) e non vanno assolutamente consumati nè vanno tentate operazioni empiriche per togliere la loro tossicità.
Operazioni empiriche per determinare la tossicità, quali l'aglio, il prezzemolo, l'argento, che diventano neri non hanno alcun valore.
Non togliere lamelle o tubuli, salvo non siano avvermati o molto sviluppati e quindi vecchi. In tal caso meglio buttarli.
Nel caso di specie a carne viscida o spugnosa (Vesce) dopo averli tagliati a pezzettini friggerli violentemente e per brevissimo tempo in olio caldissimo.
Alcune specie fungine vogliono essere fritte (Macrolepiote, Lattari, Russule).
Tutti i funghi a sapore "fungino" pronunciato (Boleti, Lattari, Russule) desiderano nell'essere cucinati l'accompagnamento dell'aglio.
Le specie fungine a sapore "mite" (particolarmente quelle con sapore di farina) non gradiscono molto l'aglio ed il prezzemolo.
Per tutti i funghi, nel cucinarli ricordarsi che la cipolla smorza il sapore del fungo, pertanto bisogna cercare di evitarla.
Le specie fungine a sapore aromatico cedono tale aroma al piatto e pertanto vanno cucinati con pietanze a sapore mite per evitare accozzaglie di sapori.
Le specie fungine a sapore "mite" devono ricevere sapore da cibi gustosi, se non si vuole preparare una pietanza insulsa. Preferire, comunque, cotture semplici per valorizzarne il sapore.
Nel cucinare i funghi evitare, quali recipienti di cottura, pentole in alluminio, rame o ferro.
Se si desidera conservare dei quantitativi di funghi rimasti cotti, preferire stoviglie in vetro, porcellana o cotto.
Evitare di riscaldare due volte dei quantitativi di funghi già cotti.
Nei "misti" utilizzare i funghi lasciando interi i più piccoli e tagliando gli altri in modo da creare un insieme proporzionato ed omogeneo per la cottura.
Si consideri che la cottura alla "griglia" non è una cottura ottimale per i funghi, essendo questi alimenti poco digeribili. Si cerchi di ovviare alla cottura veloce e superficiale, che la brace può dare, incidendo i funghi in più punti e permettendo così al calore di penetrare all'interno. I più grossi devono essere tagliati in fette dello spessore di circa un dito.