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Rubroboletus
Genere delle Boletaceae che comprende specie, prima compresi nella Sez. Luridi del Genere Boletus, a cappello non virante, di colore da bianco a rosso, con carne virante all'azzurro.

 

Rubroboletus demonensis  Vasquez, Simonini, Svetash., Mikšík & Vizzini
Boletus rhodopurpureus f. polypurpureus sensu Ruiz Fernandez & Ruiz Pastor

Boletus rubrosanguineus sensu Calzada Dominguez

Boletus legaliae sensu Rodà

 

Rubroboletus demonensis   Rubroboletus demonensis   Rubroboletus demonensis

Rubroboletus demonensis nel suo habitat di crescita

 

Cappello: 6-15 (25) cm di larghezza, inizialmente emisferico, poi convesso, guancialiforme, quasi appianato, margine ± regolare da giovane, presto ± ondulato-lobato. Cuticola liscia o finemente screpolata col secco, di colore inizialmente biancastro o grigio-ocra chiaro, presto, partendo dal margine, rosa pallido-lilla, quindi, sull'intera superficie, rosso sangue, rosso porpora, brillante, alle volte con zone ± colorate, più chiare col secco o scure se contuse.

Imenoforo: Tubuli di lunghezza media o corti, da adnati a liberi, gialli, poi olivastri, blu al taglio. Pori piccoli, rotondi, presto di colore rosso vivo o con alone arancio al margine pileico, blu alla pressione.

Gambo: 8-12 (15) x 4-8 cm, robusto, obeso, poi cilindrico o allargato al centro, quasi sempre di colore giallo oro ± esteso all'apice, degradante al crema nella zona intermedia e al rosso-porpora nella parte bassa, con un tomento biancastro all'estrema base. Superficie ricoperta da un evidente reticolo rosso porpora a maglie ± larghe che conferisce in lontananza un aspetto rosso all'intera superficie.

Carne: soda, giallo crema, giallo più intenso nelle zone periferiche del gambo, alle volte con chiazze bruno rossastre all'estrema base, virante al blu al taglio nell'intera sezione, poi decolorante al grigio crema. Sapore acidulo, odore debole, fungino.

Reazione macrochimica: amiloidia negativa della carne alla base del gambo, se osservata microscopicamente. In alcuni casi la reazione può presentarsi macroscopicamente positiva.

Habitat: cresce dalla primavera inoltrata ad inizio autunno, con un rallentamento estivo in mancanza di piogge, su terreno acido siliceo, in boschi termofili di latifoglie, con preferenza per castagni e querce caducifoglia, anche miste con aghifoglie, mai in boschi puri di conifere. Distribuzione prevalente in Calabria e Sicilia e sporadica in Grecia e Spagna. Rinvenuto più volte ed in varie località sui monti Nebrodi (ME).

Microscopia: Spore lisce, non amiloidi, da ellissoidi a cilindriche, fusiformi, con depressione supra-ilare pronunciata, (12,5) 12,6-13,6 (13,9) x (4,6) 4,7-5,1 (5,1) µm. Q = 2.57-2.79. Presentano una certa variabilità in diverse collezioni dove sono state riscontrate forme più ellissoidali.

Basidi tetrasporici 31-48 x 7-13 µm. Cistidi da fusiformi a lageniformi, ialini.

Commestibilità: da considerare tossico come le altre specie affini.

Etimologia: Recente specie del Genere Rubroboletus, demonensis si riferisce all'areale siciliano di crescita. La denominazione deriva da Val Demone, una delle tre provincie in cui era suddivisa la Sicilia sotto il dominio Arabo. Il territorio comprendeva la zona nord orientale della Sicilia, corrispondente alle attuali provincie di Catania, Enna e Messina dove ricade il comune di Roccella Valdemone. In particolare comprendeva l'Etna, i Monti Peloritani, i Nebrodi e buona parte delle Madonie, arrivava fino al fiume Imera che, dalle Madonie, si dirige verso sud tagliando in due la Sicilia e separava le altre due provincie: la Val di Noto (SR) posta a Sud e la Val di Mazara (Mazzara del Vallo - TP) ad Ovest.

Storica Sicilia araba

Note: Rubroboletus demonensis è specie intermedia tra Rubroboletus legaliae e R. rubrosanguineus. Può definirsi un R. rubrosanguineus con habitat in boschi termofili di latifoglie.  Si distingue per la colorazione del cappello presto estesamente rosso porpora, con tendenza ad imbrunire ove contuso, i pori rossi, il gambo rosso con apice giallo, ricoperto da un reticolo rosso a evidenti maglie larghe, la carne virante al blu nell'intera sezione.

Rubroboletus legaliae può confondersi nei primi stadi di crescita quando la cuticola è biancastra, successivamente questi mantiene tali colorazioni del cappello anche se alle volte localizzate e difficilmente la cuticola diviene interamente rossa. Il gambo possiede colorazione rossa fino all'apice, senza zona apicale gialla ed il reticolo è a maglie strette e fitte.

Rubroboletus rubrosanguineus possiede analoghe colorazioni del cappello ma è di dimensioni inferiori e cresce prevalentemente in boschi montani di conifere. Il gambo possiede un reticolo con maglie particolarmente fitte e allungate che conferiscono una colorazione rosso sangue uniforme a tutto il gambo, senza zona apicale gialla.

Rubroboletus rhodoxanthus  non possiede viraggio nella carne del gambo, che è gialla, e la colorazione del cappello non raggiunge una colorazione rossa intensa.

Imperator rhodopurpureus possiede un forte viraggio al blu scuro al taglio o anche alla manipolazione su tutte le superfici, in modo tale da divenire interamente nero ad una intensa manipolazione.

VEDI ALTRE INFO

 

 

Rubroboletus satanas (Lenz) Kuan Zhao & Zhu L. Yang
Boletus satanas Lenz
Suillellus satanas (Lenz) Blanco-Dios

 

Rubroboletus satanas  Rubroboletus Boletus satanas  Rubroboletus Boletus satanas  Boletus o Rubroboletus satanas

Cappello: 8-25 cm, sodo, inizialmente emisferico, poi convesso, infine piano-convesso, con margine involuto e cuticula eccedente. Asciutto, immutabile al tocco, di colore biancastro o caffellatte a maturità, privo di toni rossi o rosati.

Imenoforo: Tubuli mediamente lunghi, arrotondati al gambo, gialli o giallo-verdastri, viranti all'azzurro taglio; pori piccoli e rotondi, gialli inizialmente, poi giallo arancio, rosso-arancio, infine rosso carminio, più chiari verso il margine, viranti al blu al tocco.

Gambo: 6-15 x 4-10 cm, tozzo, molto ingrossato alla base a forma di cipolla, di colore rosso carminio o rosato nella parte bassa e giallo nella parte superiore, ricoperto da un reticolo rosso nella metà superiore del gambo, virante al blu al tocco.

Carne: dura e soda inizialmente, poi molle ed elastica, biancastra al taglio, con viraggio debole all'azzurro, soprattutto nel cappello ed all'inserzione del gambo. Sapore dolce, odore debole da giovane, poi puzzolente, cadaverico in vecchiaia.

Habitat: specie xerofila, cresce in estate autunno nelle zone aperte dei boschi caldi di latifoglie, esclusivamente nei terreni calcarei.

Raccolte: monti Nebrodi, Galati Mamertino (ME) 2018, in lecceta con Agrifoglio e Cisto, nelle zone aperte.

Commestibilità: la specie più tossica del Genere Boletus, procura sindrome gastroenterica e lassativa anche dopo prolungata cottura.

Microscopia: Spore ellissoidali, con debole depressione soprailare, 11-14 x 5-7 µm.

 

Note: Boletus satanas si distingue per le dimensioni robuste, il cappello bianco, privo di aloni rosati, il gambo molto ingrossato alla base, a forma di cipolla o di pera, di colore rosso alla base e giallo all'apice, ricoperto da un reticolo nella parte alta, i pori da giallo-arancio a rosso-arancio, più gialli verso il margine, la carne biancastra virante leggermente al taglio in tutta la sezione, il cattivo odore cadaverico a maturità.

Si può confondere con: Rubroboletus rhodoxanthus che si distingue per il cappello che da bianco passa al rosa o al rosso, la carne del gambo, giallo intenso, non virante al taglio, il gambo uniformemente rosso.

Rubroboletus demonensis possiede gambo con zona apicale gialla e reticolo a maglie più larghe, simile a B. satanas, si distingue per la colorazione presto rossa del cappello.

Altra specie quasi identica è Rubroboletus legaliae, chiamato anche Boletus satanoides proprio per la rassomiglianza, si distingue per i toni rossi che assume la cuticola a maturità (inumidire e strofinare da giovane per far emergere il rosso), il gambo non a cipolla, il viraggio più intenso, i pori più rossi, la crescita in terreno non calcareo.

 

 

Rubroboletus legaliae (Pilàt ex Pilàt & Dermek) Della Maggiora & Trassinelli
Boletus legaliae  Pilàt et Usak
Suillellus legaliae Pilát ex Blanco-Dios
Boletus satanoides Martin ss. Sing.
Boletus splendidus
  Smotl.

 

  Boletus satanoides Rubroboletus legaliae   Rubroboletus legaliae   Boletus o Rubroboletus legaliae 
       Rubroboletus legaliae

Cappello: 5-15 cm, inizialmente emisferico, poi convesso persistente, tardivamente piano. Margine a lungo involuto. Cuticola asciutta, liscia, glabra, inizialmente di colore biancastro o grigio chiaro, per la presenza di una sottile pellicola pruinosa che lentamente viene assorbita dalla colorazione di fordo e diventa di colore rosato, rosa vinoso, non in modo uniforme ma solo a macchie. Con l'umido la pruina sparisce più velocemente ed il cappello si presenta presto più estesamente rosso vinoso, con zone che permangono grigiastre.

Imenoforo: Tubuli corti, adnati, di colore giallo, viranti al blu al taglio. Pori piccoli e rotondi, presto rosso arancio, rosso, rosso cupo, più a lungo gialli al margine del cappello, viranti al blu alla pressione.

Gambo: 5-10 x 2-6 cm, obeso, poi cilindrico con base ingrossata, ricoperto da un reticolo rosso sangue a maglie fitte che non lasciano intravedere la carne gialla.

Carne: Soda, poi molle, crema, giallo pallido, vira all'azzurrino al taglio in tutta la sezione, anche nel gambo, a volte alla base vira al rosso vinoso. Odore di cicoria torrefatta.

Habitat: Cresce isolato o a piccoli gruppi da giugno ad ottobre in boschi di latifoglie (Quercia, Faggio) o misti, su terreno acido.

Microscopia: Spore fusiformi, lisce, 13-18 x 5-6 µm. Cistidi fusiformi.

Commestibilità: Non commestibile, tossico, procura sindrome gastroenterica e lassativa anche dopo prolungata cottura.

 

Note: Boletus legaliae si distingue per la cuticola grigio chiaro virante al rosa o rossastro per traumi o tardivamente spontaneamente, ma solo a macchie; la carne, giallo crema, che vira al taglio uniformemente in tutta la sezione, anche nel gambo, con odore di cicoria; il reticolo, rosso, molto fine. Da giovane le colorazioni rosate della cuticola non compaiono ed è confondibile col Boletus satanas; per distinguerlo inumidire e strofinare la cuticola bianca fino a far apparire i toni rossi sottostanti.

Identico Rubroboletus rhodoxanthus ha cuticola più sul bianco latte, si distingue per la carne del gambo, non virante al taglio, di colore giallo intenso.

Rubroboletus satanas (vedi sopra) NON possiede toni rossastri sul cappello (neanche dopo strofinio), ha un viraggio debole, gambo giallo in alto e rosso al centro.

Esemplari maturi, con la cuticola rosso vinoso, si possono confondere con Boletus rhodopurpureus che possiede un forte viraggio al blu scuro della carne ed un viraggio esterno anche del cappello.

Rubroboletus demonensis possiede presto colorazione rossa del cappello, gambo con zona apicale gialla e reticolo a maglie più larghe.

 

 

Rubroboletus rhodoxanthus (Krombh.) Kuan Zhao & Zhu L. Yang

Boletus rhodoxanthus  (Krombh.) Kallenb.

= Suillellus rhodoxanthus (Krombh.) Blanco-Dios

 

Rubroboletus rhodoxanthus   Boletus Rubroboletus rhodoxanthus
  Rubroboletus rhodoxanthus

Cappello: 5-18 cm, inizialmente globoso, poi convesso con orlo involuto. Cuticola asciutta, glabra, possiede una pruina che lo ricopre e che gli conferisce un colore inizialmente molto chiaro, biancastro, poi bianco argilla,  con l'età, specialmente con piogge, la pruina scompare e si evidenzia il colore di fondo rosso chiaro, rosa-vinoso a partire dal margine o a chiazze. Col secco occorre strofinare la cuticola per vedere il rosso del fondo.

Imenoforo Tubuli arrotondati al gambo, gialli, giallo verdognoli, viranti al taglio al blu. Pori piccoli, rotondi, inizialmente gialli, presto rosso sangue, blu al tocco.

Gambo: Obeso, poi slanciato, ventricoso, 5-10 x 2-6 cm, giallo in alto, rosso porpora in basso, con fitto reticolo rosso vivo che negli esemplari adulti si allarga facendo intravedere il fondo giallo.

Carne: Soda, giallo cromo, molto virante nel cappello e nella parte alta del gambo, gialla immutabile nel resto del gambo.

Habitat: Cresce sotto latifoglie in terreno neutro acido, in estate autunno.

Microscopia: Spore bruno oliva in massa, ellissoidali, 10-12 x 3,5-4,5 µm.

Commestibilità: Non commestibile, tossico, provoca sindrome gastroenterica e lassativa grave, anche dopo cottura prolungata.

 

Note: Rubroboletus rhodoxanthus si distingue per il cappello di colore inizialmente biancastro, che negli esemplari adulti si sfuma, a partire dal margine, di rosa-rosso chiaro, i pori rosso sangue ed il gambo ricoperto da un fitto reticolo rosso. La carne è giallo vivo immutabile nel gambo, virante nel cappello.

Può essere confuso con Rubroboletus satanas, che ha cuticola caffellatte, MAI macchiata di rosa/rosso, gambo giallo in alto e rosso nella parte mediana e carne biancastra virante al taglio anche nel gambo.

Altra specie quasi identica è Rubroboletus legaliae che possiede carne color crema, virante anche nel gambo. Analoga tossicità.

 

 

 

Rubroboletus pulchrotinctus (Alessio) Kuan Zhao & Zhu L. Yang, (2014)
Boletus pulchrotinctus  Alessio (1985)
Suillellus pulchrotinctus (Alessio) Blanco-Dios, (2015)
Boletus cicognanii Ubaldi
Boletus pseudofechtneri Cetto

RubroBoletus pulchrotinctus    Rubroboletus pulchrotinctus   Boletus Rubroboletus pulchrotinctus

Cappello: Fino a 20 cm, da emisferico a convesso, cuticola liscia ed asciutta, coperta da una pruina di colore grigio chiaro, ocra, che svanisce ad iniziare dal bordo che appare di colore rosa ciclamino e col tempo si estende e colora interamente il pileo di rosato, rossastro, col disco più chiaro.

Imenoforo: Tubuli adnati, gialli, poi olivastri, al tocco virano leggermente al verde blu. Pori piccoli, rotondi, gialli o soffusi di arancio, talvolta anche rossi, in vecchiaia bruno arancio, virano al blu al tocco.

Gambo: Cilindrico, talvolta panciuto, un poco radicante, da giallo limone a giallo brillante nella parte alta, sfumato di rosa-rossastro in basso, ricoperto da un tenue reticolo concolore.

Carne: Soda, in vecchiaia molle. Di colore crema, giallo pallido, virante al blu al taglio, anche in modo intenso. Odore fruttato, sapore dolciastro.

Habitat: Cresce dall'estate all'autunno nei boschi termofili di latifoglie, su terreno calcareo.

Microscopia: Spore bruno olivastre in massa, fusiformi, 12-16 x 5-7 µm.

Commestibilità: Tossicità simile a quella del Rubroboletus satanas, del quale si ritiene una variante,  provoca gravi disturbi gastrointestinali anche ben cotto.

Note: Rubroboletus pulchrotinctus al pari di altri boleti a cappello rosso, presenta inizialmente una pruina bianca che gli conferisce un colore bianco-grigiastro, grigio-rosato. Si distingue dagli altri Rubroboletus per i pori, inizialmente perfettamente gialli, poi giallo-arancio chiaro e infine bruni, per la colorazione del cappello, con l'età rosa-lilla, rosso-porpora, per il gambo che possiede una colorazione rosa-rosso nella parte medio-bassa e che spesso si presenta a cipollotto.

Può essere confuso col Boletus pseudoregius col quale prima condivideva il nome di Boletus cicognanii, più esile, che presenta pori più gialli, mai con toni arancio, poco mutabili, gambo con reticolo giallo e solo qualche macchia rossa,  carne solo leggermente virante.

Simile anche Rubroboletus legaliae (vedi sopra) che presenta presto pori rossi, cappello che permane a lungo bianco, gambo ricoperto da un fitto reticolo rosso carminio e carne giallina.

Rubroboletus lupinus possiede analoga colorazione di cappello, pori più precocemente tendenti all'arancio e poi rossi, gambo senza colorazioni rosse, privo di reticolo ma con una fine punteggiatura gialla.

 

 

Rubroboletus lupinus (Fr.) Costanzo, Gelardi, Simonini & Vizzini
Boletus lupinus Fries
Suillellus lupinus (Fr.) Blanco-Dios

 

Boletus lupinus   Boletus Rubroboletus lupinus

Cappello: 8-16 cm, inizialmente emisferico, poi convesso, infine piano convesso, con cuticola asciutta, inizialmente coperta da pruina biancastra tendente a sparire mostrando il fondo di colore rosa o rosso cardinale; col secco possono permanere chiazze ± estese biancastre.

Imenoforo: Tubuli corti, gialli, viranti al blu al taglio. Pori piccoli, a lungo gialli, poi arancio, infine rossi, rosso.bruno, più giallastri verso il margine, blu alla pressione.

Gambo: 6-12 × 3-6 cm, robusto, cilindrico oppure obeso, asciutto, privo di reticolo ma con costolature e fini granulazioni concolori, di colore giallo con macchie brune alla base, leggermente virante alla manipolazione.

Carne: gialla, virante al blu al taglio su tutta la superficie, alla base più chiara con macchie bruno vinose. Sapore acidulo, odore fungino.

Habitat: Cresce in estate o inizio autunno in boschi caldi di latifoglie.

Raccolte: monti Nebrodi, Galati M. (ME), in bosco di Leccio, in terreno calcareo.

Microscopia: Spore fusiformi, lisce, 11-14 x 4,5-6 µm.

Commestibilità: da evitare il consumo per la sua rarità e le sue tossine.

 

Note: Boletus lupinus si distingue per il suo cappello rosso, i pori da gialli a rossi, il gambo giallo privo di reticolo ma con punteggiatura concolore, la carne virante al taglio.

Boletus regius ha uguali colori di cappello e gambo ma possiede un fine reticolo giallo sul gambo, i pori restano gialli e non ha viraggi della carne.

Boletus pseudoregius possiede anche un leggero viraggio all'azzurro ma i pori non tendono a diventare rossi ed il gambo possiede un reticolo.

Rubroboletus pulchrotinctus è simile per colore del cappello, dei pori, per il viraggio della carne, ma possiede gambo con toni rossi ed un evidente reticolo.

Rubroboletus legaliae  e  Rubroboletus demonensis possiedono pori presto rossi ed un evidente reticolo rosso sul gambo.

 

 

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