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Suillellus

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Suillellus luridus, Suillellus mendax, Suillellus permagnificus, Suillellus queletii, Suillellus poikilochromus = Boletus siculus

Comprende specie, prima compresi nella Sezione Luridi del Genere Boletus, che possiedono pori gialli, arancio, o rossi, viranti al taglio o alla contusione all'azzurro e con una reazione amiloide positiva della carne della base del gambo.

Suillellus luridus (Schaeff.) Murrill
Boletus luridus Schaeffer: Fries

     Suillellus luridus   Suillellus luridus

Suillellus luridus   Suillellus luridus

Cappello: 4-18 cm, inizialmente emisferico, quindi convesso, infine spianato, irregolare e gibboso. Cuticola finemente feltrata da giovane, poi liscia, anche lucida. Colore variabile da giallo ocra, bruno-rossastro, a bruno-olivastro, bruno-tabacco, con toni da aranciati a rosso mattone, si macchia di verde azzurro al tocco, poi al bruno scuro o nero.

Gambo: 6-12 x 3-6 cm, prima tozzo, poi slanciato, cilindrico con base ingrossata. Colore di fondo giallo, giallo olivastro nella parte alta, ocra-rosso porpora alla base, ricoperto da un reticolo rosso bruno, a maglie grandi e allungate.

ImenoforoTubuli lunghi, prima gialli, poi verdastri, al taglio virano all'azzurro. Pori inizialmente gialli piccoli e rotondi, poi da arancione a rosso cupo, virano all'azzurro al tocco.

Carne: Soda nel giovane, molle negli esemplari maturi, fibrosa nel gambo. Di colore giallino tranne alla base del gambo dove è rossa barbabietola, al taglio vira rapidamente al blu, poi decolora al grigio pallido. Sapore dolce, fruttato.

Reazione macrochimica: con Reagente di Melzer, sulla carne della base del gambo, si ha una reazione amiloide intensamente positiva, viola blu nerastro.

Habitat: cresce in boschi di latifoglie ma anche di conifere, dalla primavera all'autunno, soprattutto in terreno calcareo.

Microscopia: spore bruno oliva in massa, lisce, ellittiche, 11-14 x 5-7 µm. Cistidi scarsi, fusiformi.

Commestibilità: Commestibile discreto solo dopo cottura prolungata. Contiene tossine termolabili.

Il viraggio al blu della carne al taglio non è indice di velenosità o commestiibilità ma è ininfluente. Tale viraggio tuttavia è molto utile per la distinzione dei boleti ed è assente nei "Porcini".

 

Note: Boletus luridus facile da riconoscere per il cappello feltrato, bruno-rosato o nocciola, con sfumature olivastre, per il reticolo sull'intero gambo a maglie grandi e allungate e per la colorazione subimeniale rossastra (prima del viraggio), evidenziata in sezione da una linea di separazione tra carne e tubuli, detta linea di Bataille, concolore ai pori. Detta linea è utile alla distinzione dal simile Boletus queletii, dal gambo liscio privo di reticolo, con toni del cappello rossastri e pori giallo arancio e dal Boletus erythropus con gambo punteggiato di rosso e privo di reticolo e carne di colore giallo più intenso.

Boletus mendax = Suillellus mendax (vedi di seguito) è una recente variante del B. luridus, una via di mezzo tra questi e il B. erythropus. Possiede un largo reticolo nella parte alta del gambo (come B. luridus) ed una punteggiatura in basso come B. erythropus.

 

 

Suillellus mendax (Simonini & Vizzini) Vizzini, Simonini & Gelardi
Boletus mendax  Simonini e Vizzini

Etimologia: mendax = mendace, falso. Riferito al suo camuffamento da Boletus luridus.

 

Boletus Suillellus mendax

Cappello: 4-15 cm, inizialmente emisferico, poi convesso, raramente appianato, con il margine regolare,  ottuso, spesso ondulato, raramente lobato. Cuticola vellutata o tomentosa, non liscia o viscosa, rapidamente virante al blu scuro o al nerastro al tocco, di colore molto variabile: rossastro intenso o rosso-rosa, cremisi, oliva-cuoio pallido, olivaceo-grigiastro, spesso con sfumature di marrone o olivaceo, in vecchiaia fino a color tabacco.

Gambo: 4-12 x 1-3 cm, cilindrico, alle volte flessuoso, attenuato alla base e un poco radicante; superficie rosso-arancio, giallo solo nella parte alta, raramente arancio-giallo o giallo dappertutto, alla base di colore rosso porpora, o vinaccia; ricoperto nella parte superiore da un reticolo, spesso poco definito, e nella parte bassa da una fine granulazione di colore scarlatto scuro o rosso porpora scuro. Estrema base ricoperta da giovane di un tomento vellutato di colore bruno tabacco.

ImenoforoTubuli 5–15 mm, rotondi, da annessi a quasi liberi, da giallo cromo ad olivastro, blu scuro al taglio.

Pori piccoli, rotondi, inizialmente dello stesso colore dei tubuli, presto rosso scarlatto vivace, poi rosso scuro, brunastri, in vecchiaia leggermente decolorati, blu scuro alla pressione.

Carne: tipicamente soda e compatta, consistente, di colore giallo pallido, barbabietola alla base del gambo, al taglio virante ad un blu-indaco scuro, soprattutto alla base del gambo dove si sovrappone al colore barbabietola naturale, strato subimenoforale incostantemente rossastro (linea di Bataille), giallo in diversi casi (20%) o in vecchiaia e col secco. Sapore acidulo, odore gradevole fungino.

Reazione macrochimica: amiloidia alla base del gambo fortemente positiva, viola blu nerastro.

Habitat: non raro, cresce dalla primavera al tardo autunno in boschi termofili di latifoglie.

Microscopia: spore bruno tabacco in massa, subfusiformi, con una debole depressione soprailare, ellittiche in vista frontale, (12,4–)13,3– 14,7(–15,5) × (4,5–)4,9–5,5(–5,7) μm,  Qm = 2,68 ± 0,12 nella diagnosi originale.

Basidi tetrasporici, raramente bisporici, 25–30,5 × 9,5–13 μm. Pleurocistidi fusiformi, 60–69 × 11–13 μm. Cheilocistidi simili, più corti. Pileipellis costituita da ife erette, diritte, parallele, con estremità affusolata, formanti una palizzata regolare, poi più intrecciata.

Commestibilità: analogamente al B. luridus è commestibile discreto solo dopo cottura prolungata. Contiene tossine termolabili.

 

Note: Boletus mendax si distingue per il cappello felpato di colore bruno rosato o laterizio, il gambo con un reticolo nella parte alta ed una punteggiatura nella parte bassa, i pori arancio o rossi, colorati in modo abbastanza vivace, la carne gialla ma rosso barbabietola alla base. Possiede un intenso viraggio esterno al blu nero ed al blu della carne al taglio.

Boletus luridus (vedi sopra) possiede un reticolo esteso sull'intero gambo.

Boletus erythropus (vedi nella pagina) possiede una punteggiatura estesa sull'intero gambo e non possiede carne color barbabietola alla base.

Boletus queletii ha il gambo giallo senza alcun reticolo o punteggiatura.

 

 

Suillellus permagnificus (Pöder) Blanco-Dios
= Exsudoporus permagnificus (Pöder) Vizzini, Simonini & Gelardi
Boletus permagnificus Pöder

 

Boletus Suillellus Exsudoporus permagnificus   Boletus Suillellus Exsudoporus permagnificus   Boletus Suillellus Exsudoporus permagnificus

Cappello: 3-12 cm, emisferico, poi convesso, guancialiforme, con margine sottile, eccedente; cuticola liscia, lucida e vischiosa ad umido, asciutta e pruinosa col secco, di colore rosso vivo, rosso sangue,  sbiadita col secco.

Imenoforotubuli da adnati a decorrenti, mediamente lunghi, gialli, viranti all'azzurro al taglio. Pori piccoli, inizialmente gialli, arancio verso il margine, poi rosso sangue, secernenti goccioline lucide gialle nel giovane, viranti al blu alla pressione.

Gambo: 3-10 x 1-3 cm, cilindrico, inizialmente giallo ma tendente a divenire rosso, ricoperto da un reticolo di colore rosso, a maglie allungate e larghe negli individui obesi, virante al blu al tocco.

Carne: soda, poi molliccia, color crema nel cappello, con filo sottocuticolare rosso, gialla nel gambo, rossa all'estrema base, virante subito all'azzurro al taglio, poi sbiadente.

Reazione macrochimica: amiloidia positiva della carne alla base del gambo.

Habitat: specie rara, cresce in estate in boschi termofili preferibilmente di querce.

Raccolte: 2015, Monti Peloritani, Antillo (ME). Exsiccatum in erbario personale.

Microscopia: spore ellissoidali, lisce, 13-16 x 5-6,5 µm.

Commestibilità: da considerare non commestibile per la carne poco pregiata, le tossine termolabili presenti e la sua rarità.

 

Note: Boletus permagnificus si riconosce per le vivaci colorazioni rosse in ogni parte, un vistoso reticolo sul gambo ed i pori, da giovane, essudanti goccioline gialle.

Simili sono Boletus frostii e Boletus floridanus, specie nordamericane.

Gli esemplari dai colori sbiaditi per il secco, non viscidi, con i pori non essudanti, possono essere confusi con Boletus luridus e la var. rubriceps dalla cuticola rossa. Entrambi possiedono la linea di Bataille e carne vistosamente  rosso barbabietola alla base.

 

 

 

Suillellus queletii (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi
Boletus queletii Schulzer

  Suillellus queletii   Suillellus queletii

 

Suillellus queletii

 

Cappello: 5-15 cm, inizialmente emisferico poi a lungo convesso, infine guancialiforme, con il margine rotondeggiante. Cuticola asciutta, vellutata, feltrata. Di colore variabile da bruno olivastro, ocra arancio, bruno arancione, a rosso mattone.

Imenoforo: Tubuli adnati, facilmente separabili dalla carne, da giallo citrino a giallo verdognolo, al taglio virano al blu. Pori piccoli, rotondato- angolosi, inizialmente giallo oro, poi rosso arancione, infine verde oliva, blu al tocco.

Gambo: 4-15 x 1,5-3 cm, prima tozzo, poi slanciato cilindrico, spesso ricurvo, attenuato al piede, spesso radicante. Asciutto, di colore giallo citrino, in alto giallo oro, in basso rosso carminio. Privo di reticolo. Al tocco vira al bluastro.

Carne: Inizialmente soda, poi molle. Di colore giallo vivo nel cappello e rosso vinosa nella parte inferiore del gambo. Odore e sapore acidulo.

Reazione macrochimica: amiloidia positiva della carne alla base del gambo.

Habitat: In gruppi di numerosi esemplari, in boschi di latifoglie, dalla primavera all'autunno inoltrato.

Microscopia: Spore lisce, fusiformi ellissoidali, 10-15 x 5-7 µm. Cistidi fusiformi.

Commestibilità: Si può consumare solo dopo prebollitura.

(Vedi la scheda tossicità dei funghi).

 

Note: Boletus queletii si distingue per la colorazione del cappello tendente al rosso-arancio brunastro, per i pori mai colorati di rosso vivo, per il gambo, privo di reticolo e di punteggiatura rossa , e soprattutto per la colorazione rosso vinosa alla base del gambo che si evidenzia anche al taglio.

Esistono anche forme xanthoidi cioè con colorazioni giallastre, come:

  Suillellus queletii

Suillellus queletii f. discolor Klofac & A. Urb. = Boletus queletii var. discolor (Quél.) Alessio =  Boletus queletii var. discoloroides Lannoy & Estades; = Boletus queletii var. discolor (Quél.) Alessio, Boletus Dill. ex L. = Boletus discolor (Quél.) Costantin & Dufour; = Boletus erythropus subsp. discolor (Quélet) Dermek, Kuthan & Singer ss. auct. p. p.:

Simile a Boletus (Suillellus) queletii, ma con cappello di colore prevalentemente giallo-maculato, dapprima arancione dappertutto, poi spesso scolorito al giallo, gambo giallastro nella parte superiore, carne gialla, alla base del gambo rosso barbabietola, che diventa blu. Reazione amiloide positiva.

Suillellus comptus (Simonini) Vizzini, Simonini & Gelardi, specie vicina a Suillellus queletii e S. luridus, si distingue per il reticolo appena accennato o assente, per la cuticola liscia con colorazioni spesso rosate e con diversa struttura cuticulare e per lo strato subimeniale giallo.

 

Boletus siculus Inzenga, 1869

Suillellus poikilochromus (Pöder, Cetto & Zuccher.) Blanco-Dios, 2015

Cupreoboletus poickilochromus (Pöder, Cetto & Zuccher.) Gelardi, Vizzini & Simonini, 2015
Boletus poikilochromus
Poeder, Cetto & Zuccherelli, 1987


Boletus siculus poikilochromus

Boletus siculus

Nobis Trib. IV. - Luridi

Diagnosi, descrizione e tavola tratte da:

Funghi Siciliani di G. Inzenga

Centuria seconda,  n. 87 pg. 57  Tav. X. Centuria II

 

Diagnosi originale: Boletus pileo pulvinato, margine acuto, ochroceo-fusco, tubulis liberis, circa stipitem abbreviatis, citrinis cyanescentibus, poris ochroceis aurantiis, stipite pileo concolore apice lutescente, reticulato-purpurescente, basi ventricoso, radicato, sporidiis ochraceis.

Descrizione originale: Il Boleto Siciliano, di grandezza mezzana e di svelte proporzioni nelle diverse parti che lo compongono, ha il Cappello in forma di guanciale, acuto nel suo contorno, di colore ocraceo-fusco, con superficie alquanto untuosa e pelliculosa. I Tubuli sono liberi, ovvero distaccati dallo stipite ove gradatamente si accorciano, di colore citrino,  che al taglio divengono immediatamente screziati di colore azzurro, coi pori ocraceo-aranciati. Lo Stipite dello stesso colore del cappello ochraceo-fosco presentasi giallo sbiadato nella sua sommità, e tutto sparso qua e là di linee retate rosseggianti, rigonfiato verso la base nella quale termina con un fittone radicellare molto pronunciato. Sporidii ocracei.

Osservazioni. - Fungo di nessun uso e senza nome vernacolo, ma ritenuto dai villici per sospetto e velenoso.
Stazione. - Nei boschetti di Lecci del R. Sito della Favorita (Palermo, n.d.r.) in autunno.

 

Boletus siculus è stato presentato dall'Inzenga nel 1869, la sua descrizione e la relativa tavola sono chiari:

Inzenga indica che possiede un cappello guancialiforme con superficie untuosa, pori ocraceo aranciati, un viraggio di carne e tubuli; possiede un gambo dello stesso colore del cappello ma giallo sbiadito in alto, provvisto di un reticolo rosseggiante e con base pronunciatamente radicante: tutti caratteri perfettamente corrispondenti alla concezione del Boletus poikilochromus Poeder, Cetto & Zuccherelli, rispetto al quale Boletus siculus è prioritario.

Boletus siculus è stato anche accostata a Xerocomus ichnusanus e, in precedenza, a Boletus permagnificus, senza alcun seguito. Certamente questa specie non è sparita nel nulla ma è stata trascurata per la poca diffusione dell'opera dell'Inzenga.

 

 

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