Cappello: 5-20 cm; da ovale a campanulato, poi largamente convesso, alle volte con largo umbone; di aspetto sericeo, ricoperto da fini peli eccedenti il margine, inizialmente bianco, poi biancastro o giallastro in vecchiaia, alle volte con lembi del velo generale.
Imenoforo: Lamelle fitte, libere al gambo, con lamellule, inizialmente biancastre, poi rosa, infine color salmone.
Gambo: 6-18 cm x 1-2 cm, più o meno cilindrico, ma di solito assottigliato all'apice, spesso curvo al fine di impostare il cappello orizzontalmente, asciutto, bianco, liscio, senza anello, base bulbosa inguainata in una volva membranosa, sacciforme, ampia e persistente, leggermente viscosa, di colore bianco-ocra o giallo-bruno.
Carne: Tenera, bianca, tendente ad ingiallire; odore leggero, rafanoide, gradevole.
Habitat: Poco comune o rara, cresce saprofita su legno secco di latifoglie, vive o morte, spesso in incavi. Trovata a Messina su un albero di Ficus benjamina, su Pioppo sui Peloritani e su Quercus suber sui Nebrodi.
Microscopia: Spore in massa di colore rosa, ellissoidali, lisce, inamiloidi a parete spessa, guttulate o biguttulate, misure rilevate: (7.1) 7.4 - 8.3 (9.1) × (5.1) 5.3 - 6 (6.4) µm. Basidi 20-23 x 7,5-8,7μm tetrasporici con sterigmi brevi.Cistidi di varia forma. Giunti a fibbia assenti.
Commestibilità: considerata commestibile è da salvaguardare per la sua rarità.
Note: Volvariella bombycina si riconosce per il cappello biancastro o giallastro, interamente ricoperto da pelosità sericea, le lamelle presto rosate, la volva dal colore esterno ocraceo o brunastro e la crescita lignicola.
Cappello: 1-6 cm, inizialmente globoso, poi emisferico convesso, infine piano-convesso, con umbone ottuso; cuticola pelosa, finemente feltrata, di colore bianco ricoperta da fibrille radiali grigio-rosate, bordo leggermente eccedente spesso fessurato.
Imenoforo: Lamelle libere, fitte, sottili, alle volte biforcate al bordo, con lamellule, inizialmente bianche poi rosate.
Gambo: 1-5 cm x 0,5-1 cm, bianco, midolloso, poi cavo, cilindrico, bulboso alla base che è ricoperta da una volva membranosa, alta sacciforme, poi libera, bilobata o trilobata, bianca, poi grigio rosata.
Carne: tenera, bianca, tendente ad ingrigire al taglio; sapore gradevole, odore leggero che rimarca quello della Clitocybe nebularis su cui cresce.
Habitat: cresce in autunno parassita su esemplari di Clitocybe nebularis, o Tricholoma o altre specie, presentandosi inizialmente come una muffa bianca, per poi dar vita a piccole sfere biancastre che se le condizioni di umidità persistono tendono ad accrescersi.
Microscopia: Spore in massa di colore rosa, ellissoidali, lisce, con apicolo evidente, 5-7 x 3,5-4,5 μm. Basidi tetrasporici; cheilocistidi claviformi o fusiformi.
Commestibilità: non commestibile, sembra abbia un ruolo nella tossicità della Clitocybe nebularis.
Note: Volvariella surrecta si distingue per il cappello peloso-feltrato, la volva bi/trilobata, la crescita su Clitocybe nebularis o su specie del Genere Tricholoma ed anche su altri funghi degradati.
Genere Volvopluteus
Si distingue per la volva sottile e cremosa, friabile, non saccata, per le spore di lunghezza superiore a 11 µm e per la pileipellis costituita da una ixocutis di ife sottili incorporate in una matrice gelatinosa.
Volvopluteus gloiocephalus (DC.) Vizzini, Contu & Justo Volvariella gloiocephala (De Cand) Boek. & Enderle Volvariella gloiocephala var. speciosa (Fr.) Bon
Cappello: 6-15 cm, inizialmente conico, poi campanulato, infine spianato, talvolta umbonato. Cuticola liscia, grassa e vischiosa, lucente a tempo umido, opaca e fibrillosa a tempo secco, igrofana. Di colore bianco-avorio (Var. speciosa), grigio, grigio bruno, grigio verde.
Imenoforo: Lamelle fitte, ventricose, libere, bianche, poi grigio rosate, infine bruno rosate, con tagliente seghettato.
Gambo: 8-20 x 1-2 cm, diritto, attenuato all'apice ed ingrossato alla base, bulboso, pieno, di consistenza fragile. Asciutto e fibrilloso, pruinoso in alto. Di colore bianco brillante, poi grigio, infine grigio brunastro.
Volva grande, sottile, membranosa ma fragile, molto aderente, staccata solo all'apice, bilobata, di colore bianco, bianco grigio.
Carne: Tenera, molle ed elastica, bianca, bruna sotto la cuticola. Odore e sapore rafanoidi, sgradevoli.
Habitat: specie comune nei nostri campi, cresce a gruppi numerosi, dalla primavera all'autunno inoltrato, in orti e terreni concimati.
Commestibilità: Commestibile ma di pessime qualità organolettiche per il suo sapore rafanoide. In alcuni Paesi, ad esempio in Giappone, viene coltivata su larga scala a scopo alimentare, in altri, come Algeria e Portogallo e spesso venduta nei mercati. Attenzione alla possibile confusione con la mortale Amanita phalloides.
Microscopia: Spore in massa di colore rosa, ellittiche e lisce, gialline al microscopio, 12-17 x 7-10µm. Basidi clavati, tetrasporici. Pleurocistidi presenti, di forma simile.
Basidi e spore
Note: Volvopluteus gloiocephalus precedentemente era suddiviso in due varietà che in seguito sono state sinonimizzate:
- Volvariella gloiocephala var. gloiocephala (DC.) Boekhout & Enderle che cresce in autunno-inverno, in campi erbosi, anche concimati, possiede cappello grigio scuro o bruno nerastro, con bordo striato.
- Volvariella gloiocephala var. speciosa (Fr.) Bon che cresce subcoprofila, in primavera - estate, si presenta con cappello di colore bianco avorio, non o scarsamente striato, con umbone ocra, solo a maturità assume tonalità rosate, per effetto della colorazione sporale.
Volvariella gloiocephala nell'aspetto var. speciosa (Fr.) Bon
Volvariella cookei Contu 1998, (da alcuni sinonimizzata con V. earlei) è caratterizzata da fruttificazioni piccole e gracili, vischiose e con spore grandi. Questo taxon che doveva rimpiazzare, almeno in parte, Volvariella media (Schumach.) Singer (nom. conf.), si distingue da V. gloiocephala per le spore piu piccole, l'assenza di pleurocistidi, cheilocistidi di forma diversa.
Cappello: 1,5-4 cm, poco carnoso, convesso, poi piano convesso, con piccolo umbone ottuso, senza resti di velo generale; bordo sottile, brevemente striato. Cuticola lucida, leggermente appiccicosa, di colore bianco con fibrille concolori, con piccolo umbone ottuso leggermente ingiallente a maturità.
Imenoforo:lamelle libere, distanti dal gambo, poco fitte, ventricose, ondulate, erose, presto rosa tenue, poi rosa salmone, con lamellule di varie lunghezze.
Gambo: 3-8 x 0,2-0,4 cm, pieno, poi fistoloso, cilindrico, allargato alla base ma non bulboso, sericeo, con sottilissima scanalatura sull'intera lunghezza, bianco. Volva sottilissima, non sempre distinguibile, inguainante ma bassa, priva di lobi, bianca, quasi trasparente.
Carne: tenera, sottile, bianca, sapore ed odore erbaceo.
Habitat: rara specie tropicale, cresce dall'estate all'inverno tra graminacee. In Italia segnalata dalla Sardegna e dal lago Trasimeno. La nostra raccolta proviene da un prato artificiale abbondantemente innaffiato di Festuca arundinacea, sulla costa di Rometta Marea (ME) a circa 15 m s.l.m.
Commestibilità: non commestibile.
Microscopia: Spore rosa salmone in massa, da ellissoidi a oblunghe, lisce, a parete spessa, con apicolo prominente, non amiloidi, nostre misure:
Q = 1.50 - 1.7 ; N = 50. Me = 13.8 x 8.4 µm ; Qe = 1.6
Basidi clavati, prevalentemente tetrasporici, 27-40 x 12-15 µm. Cheilocistidi e pleurosticidi non rilevati.
Volvopluteus earlei basidi e spore
Note: Volvopluteus earlei, all'interno del Genere, si distingue per il colore bianco, il portamento esile e le dimensioni piccole, con cappello inferiore a 5 cm di diametro, la volva sottilissima, indistinta, i pleurosticidi assenti o molto rari, i cheilocystidi che di solito sono rostrati. V. earlei è una specie tropicale che in Europa cresce in giardini artificiali irrigati.
La formaacystidiatus non possiede cheilocistidi e pleurocistidi.
Volvariella cookei Contu, caratterizzato da cistidi clavati con una appendice molto lunga e sottile, è considerata un sinonimo di V. earlei.
Volvopluteus gloiocephalus (nell'aspetto Volvariella gloiocephala var. speciosa)possiede colorazione bianco avorio ma è di dimensioni maggiori, ben robusta, cappello inizialmente conico campanulato, volva ben distinguibile pur se fragile, spore più grandi e cheilocistidi clavati o fusiformi con apice allungato.
Alcune Volvarielle bianche hanno aspetto simile. Le più rassomiglianti sono:
Volvariella hypopitys 1,5-5 cm, possiede cappello fibrilloso e gambo feltrato, volva membranosa suddivisa in lobi e spore 6-8,5 x 3,5-6 µm.
Volvariella pusilla (V. parvula), piccolissima, 1-2 cm, fibrillosa, possiede volva esternamente pelosa, membranosa, libera e lobata, spore 5,5-7,5 x 3,5-5,5 µm.
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