
Calocybe gambosa o Lyophyllum gambosum
Cappello: 5-12 cm, carnoso, emisferico, poi convesso, infine piano-convesso, con il margine liscio, prima involuto poi regolare, ondulato. Cuticola asciutta, liscia e opaca, talvolta screpolata, da bianco-crema a giallo, talvolta grigio-nocciola.
Lamelle: fittissime, strette, adnate o smarginate, diritte, bianche o crema pallido.
Gambo: 5-8 x 1-3 cm, slanciato o tozzo, cilindrico o leggermente clavato, asciutto, pruinoso, pieno poi farcito, bianco poi color crema, ocraceo al piede.
Carne: Spessa e soda, bianca o crema, immutabile, con odore e sapore forte e caratteristico di farina o pane fresco.
Habitat: Cresce in primavera sia nei prati che nei boschi di latifoglie, con preferenza per il Pioppo, Quercia, Carpino e Frassino. In letteratura indicata crescita presso Rosaceae.
Microscopia: Spore bianche in massa, ovoidali, lisce, 4-6 x 2-4 µm. Basidi 20-25 x 3-5 µm, tetrasporici, con giunti a fibbia.
Commestibilità: Commestibile e ricercato anche se non da tutti gradito, si presta alla conservazione essiccato o sott'olio. Attenzione a non confonderlo con specie velenose del periodo, come Inocybe patouillardi e, gli esemplari bianchi, con Amanita verna ben diversa per la volva e l'anello.
Note: Alcuni AA considerano la specie appartenente al genere Lyophyllum, Sez. Calocybe, altri considerano il genere separato.
Calocybe gambosa, chiamata anche Tricoloma georgii o Fungo di San Giorgio, si distingue per il periodo di crescita primaverile, il portamento da Tricholoma, il cappello carnoso, da color crema a giallastro, le lamelle fitte e diritte, il forte odore e sapore di farina fresca.
La Calocybe gambosa ha un habitat di crescita molto vasto ma cresce sempre in determinati luoghi. In letteratura viene indicata crescita generica presso Rosaceae ma la nostra esperienza ha individuato una preferenza per Pioppo, Carpino e Frassino. Spesso è nascosta tra i rovi ma questi credo contribuiscano solo a nasconderla ed ombreggiarla in quanto se mancano le essenze citate inutile cercarle.
Gli esemplari con tonalità giallo vivace vengono separate nella Calocybe gambosa var. flavida Bellù & Turrini, dai nostri ritrovamenti misti riteniamo sia una semplice forma ecologica.
Specie simili con le quali è possibile confonderla, considerato anche il periodo di crescita sono:
Entoloma clypeatum ed Entoloma sepium, il primo grigiastro ma schiarente a secco, il secondo biancastro. Entrambi con leggero umbone, lamelle a maturità rosate, più panciute e non diritte come quelle di Calocybe gambosa.

Esemplari di Calocybe gambosa var. flavida

Calocybe ionides
Cappello: 2-6 cm, poco carnoso, convesso, poi spianato con centro leggermente depresso, pulvinato, secco, glabro, di colore viola bluastro, viola ametista, più scuro al disco.
Lamelle: fitte, sottili, uncinate adnate o leggermente decorrenti, bianche o biancastre.
Gambo: 3-6 x 0,2-0,7 cm, cilindrico, attenuato in alto, fibrilloso-striato, concolore al cappello o più pallido, con feltro basale biancastro.
Carne: Bianca immutabile. Odore e sapore leggeri, farinacei.
Habitat: Cresce gregario o cespitoso in boschi umidi e ricchi di humus, preferibilmente di conifere ma anche di latifoglie, da fine estate all'autunno. Poco comune.
Microscopia: Spore ellissoidali o subfusiformi- allungate, pluriguttulate, 5-6 x 2,5-3,5 µm. Basidi tetrasporici, con giunti a fibbia, 18-22 x 4,5-5,5 µm.
Commestibilità: Senza valore alimentare.
Note: Calocybe ionides si distingue facilmente per il colore violaceo del cappello e del gambo, in contrasto col colore bianco delle lamelle. Gli esemplari più grossi possono essere scambiati a prima vista con Lepista nuda che presenta lamelle rosa-lilla e non fa odore farinaceo.